Comprare casa dopo il matrimonio: come sceglierla e aspetti legali da conoscere

Archiviati i fasti del giorno delle nozze, arriva, per molte coppie, il momento di scegliere la casa da acquistare assieme. Capita spesso di fare questo passo dopo il matrimonio perché, in occasione di questa festa, si riceve frequentemente, come regalo, quell’aiuto economico che ha sempre il suo perché, soprattutto in momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo.

Come scegliere la casa per la famiglia che si è in procinto di costruire? Innanzitutto, bisogna considerare la propria routine lavorativa. Sulla base del tempo che si impiega per raggiungere il proprio luogo di lavoro se quest’ultimo è fuori casa, si valuteranno abitazioni più o meno vicine a fermate dei mezzi pubblici o a zone con parcheggi pubblici.

Per quanto riguarda il primo dei due punti, è doveroso sottolineare che si tratta di un fattore in grado di incidere positivamente sul valore dell’immobile, quindi di un aspetto da tenere in considerazione a lungo termine.

Come già accennato, viviamo in un periodo economicamente incerto e questa congiuntura sta portando tantissime persone a tornare a puntare sul mattone come bene rifugio.

Ciò vuol dire, anche se non si ha in preventivo di vendere in tempi brevi o medi, scegliere l’immobile come se si dovesse invece farlo e valutare bene le potenzialità della casa e della zona anche sul lungo termine.

A tal proposito, è essenziale partire con il piede giusto ed evitare, in fase di consultazione degli annunci, fonti generaliste, per esempio i social. Molto meglio è focalizzarsi fin da subito su portali caratterizzati da annunci pubblicati solo da agenzie referenziate (se ne stai cercando uno, su questo sito puoi trovare case in vendita in tutta Italia).

In questo modo, si hanno fin da subito maggiori certezze in merito alla qualità dell’immobile e alla conformità della situazione catastale.

In merito a quest’ultimo punto, è bene rammentare che, in caso di acquisto con un bene caratterizzato da un abuso edilizio, la responsabilità, in assenza di riferimenti a chi ha effettuato i lavori, ricade sull’acquirente, che deve occuparsi di ripristinare una situazione conforme alle mappe catastali.

Da non dimenticare è infine il fatto che, se si ha in progetto di avere figli, la vicinanza rispetto a scuole e spazi verdi fa la differenza.

Aspetti burocratici

Quando si acquista una casa dopo il matrimonio, è bene informarsi su alcuni aspetti di natura legale. Il primo riguarda la scelta tra comunione e separazione dei beni.

La prima opzione, automatica a meno che non si opti esplicitamente per l’altra, prevede, in caso di acquisto di un immobile, la proprietà da parte di tutti e due i coniugi.

Questo vale anche se ad apporre la sua firma sull’atto notarile è uno solo.

Cosa succede, invece, se si opta, in fase di firma dei registri il giorno del matrimonio, per la separazione dei beni? In questo frangente, chi firma l’atto davanti al notaio è il pieno e unico proprietario del bene immobile.

L’altro coniuge non potrà vantare alcun tipo di diritto sulla casa.

Sono in molti a chiedersi se sia o meno possibile passare dalla comunione dei beni alla separazione degli stessi.

La risposta è affermativa: si può fare! Per finalizzare quanto ricordato, bisogna presentarsi davanti al notaio. Il professionista in questione procederà alla redazione di un atto pubblico.

Necessaria, in questo frangente, è la presenza di testimoni.

A quanto ammontano i costi? Premettendo il fatto che, se la si sceglie nel giorno della celebrazione delle nozze e quando si firmano i registri, la separazione dei beni è assolutamente gratuita, ricordiamo che il discorso cambia nel momento in cui si procede al cambio del regime patrimoniale della famiglia in una fase successiva.

In questo caso, bisogna considerare l’onorario del notaio, le spese per l’imposta di bollo e gli oneri economici necessari alla trascrizione immobiliare.

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