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Matrimonio gay: guida e consigli per il ricevimento

In Italia, il matrimonio gay, o meglio l’unione civile tra due persone delle stesso sesso, è stato regolamentato tramite Legge 20 maggio 2016, n. 76 (Legge Cirinnà). La norma riconosce di fatto alle coppie omosessuali gli stessi diritti concessi alle unioni tra uomo e donna: i due coniugi possono contrarre l’unione tramite dichiarazione resa davanti a un ufficiale di stato civile e in presenza di due testimoni, scegliere un cognome comune e viene sancito l’obbligo reciproco dell’assistenza morale e materiale. Da un punto di vista formale e del galateo, esistono particolari accortezze da tenere in considerazione in fase di preparazione del ricevimento? Ecco la guida all’organizzazione di un matrimonio gay.

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Matrimonio gay: premesse

Al di là dell’aspetto puramente normativo, dal punto di vista formale non esistono particolari indicazioni da tenere a mente per l’organizzazione di un matrimonio gay. Che si tratti di un’unione tra coppie eterosessuali o di coniugi dello stesso sesso, l’invito è sempre quello di assecondare il proprio gusto, cercare di rappresentare al meglio il proprio stile e di cercare di agire sempre secondo il buon gusto, ma allo stesso tempo senza lasciarsi condizionare eccessivamente dalle etichette.

Matrimonio gay: il rito

In caso di unione tra persone dello stesso sesso, l’unico rito possibile sarà di tipo di civile. Non è possibile, infatti, che un’unione civile possa essere celebrata in chiesa. Valgono dunque le stesse indicazioni fornite per l’organizzazione di un matrimonio civile, che può essere celebrato in comune o, previa delega e compilazione delle necessarie documentazioni, in una location a propria scelta. Sentitevi dunque liberi di scegliere il luogo e il rito che più vi piacciono.

Matrimonio gay, il ricevimento: puntate sui colori

Anche in relazione al tipo di ricevimento, il galateo non prevede particolari restrizioni. Come nelle coppie eterosessuali, la festa di matrimonio deve rappresentare la coppia, parlare di loro, essere evocativa. Per tale motivo, uno dei temi più ricorrenti nelle unioni omosessuali è l’arcobaleno, simbolo del movimento LGBT. La varietà cromatica può essere resa attraverso la scelta dei fiori, delle tovaglie, ma anche nella realizzazione del tableau de mariage, delle bomboniere e della partecipazione.

Matrimonio gay, dress code: abiti uguali oppure no?

Il dress code per un matrimonio gay non è restrittivo, ma solitamente occorre sciogliere un dubbio specifico: i due sposi dovrebbero vestirsi allo stesso modo o differenziare il proprio stile? Anche qui, non esistono indicazioni specifiche, se non una: l’armonia! Solitamente, le coppie gay prediligono indossare lo stesso abito, magari differenziando gli accessori per dare risalto alle rispettive personalità, ma potete tranquillamente optare per vestiti diversi, purché abbiano uno stile comune e pari livello di eleganza. Cercate di evitare la contrapposizione tra un completo classico e uno casual o la sovrapposizione di colori in disaccordo. Allo stesso tempo, nessuno dei due sposi deve imporre il proprio gusto all’altro. Questo è anche un consiglio di vita…

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Matrimonio gay: buone norme di galateo

Per concludere, alcuni consigli relative alle buone norme di galateo per un matrimonio gay. Non esiste una regola per stabilire chi siede a destra e chi a sinistra e potete dunque stabilirlo voi liberamente. Gli sposi possono giungere insieme all’altare o scegliere di farsi accompagnare da un parente e i testimoni – a differenza delle convenzioni tipiche dei ricevimenti etero – possono essere indifferentemente uomini, donne o misti.